Consumo critico

Che cos’e’ il Consumo Critico

Il consumo critico è una modalità di scelta di beni e servizi, che prende in considerazione gli effetti sociali e ambientali dell’intero ciclo di vita del prodotto, e determina gli acquisti dando a tali aspetti un peso non inferiore a quello attribuito a prezzo e qualità. Concretamente, il “consumatore critico” orienta i propri acquisti in base a criteri ambientali e sociali, che prendono in considerazione le modalità di produzione del bene, il suo trasporto, le sue modalità di smaltimento e le caratteristiche del soggetto che lo produce.

Tale atteggiamento nasce dalla considerazione che qualsiasi bene o servizio ha un “peso” sociale e ambientale in quanto per produrlo e farlo arrivare sul luogo in cui viene utilizzato sono state utilizzate delle materie prime, sono stati messi in atto dei processi produttivi che hanno delle conseguenze sull’ambiente, è stata consumata dell’energia, e sono stati impiegati dei lavoratori.

Lo scopo del consumo critico è quello di ridurre al minimo questo peso, attraverso un’azione che si muove su due livelli: da una parte riducendo l’impatto ambientale e sociale della propria spesa e dall’altro contribuendo con le proprie scelte ad indirizzare le politiche dei soggetti protagonisti del mercato. Se per molti il consumo critico è solo una modalità di acquisto, per una fetta crescente di consumatori si sta trasformando in un vero e proprio stile di vita.

Storicamente, l’attenzione per il comportamento delle aziende è venuta molto prima di quella per l’impatto ambientale dei prodotti, tanto che la prima pubblicazione che in Italia è stata dedicata a questo concetto – la Guida al Consumo Critico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Francuccio Gesualdi, edita nel 1996 – era dedicata proprio all’analisi delle politiche e delle azioni delle principali aziende presenti in un supermercato. La Guida definiva il consumo critico come “un atteggiamento di scelta permanente che si attua su tutto ciò che compriamo ogni volta che andiamo a fare la spesa”, che si manifestava nella “scelta di prodotti non solo in base al prezzo o alla qualità, ma anche in base alla storia dei prodotti stessi e al comportamento delle imprese che ce li offrono”. Concretamente ciò si traduceva soprattutto nel boicottaggio di determinati prodotti e ditte, e nell’acquisto dei prodotti del commercio equo e solidale.

Fonte: http://www.unimondo.org/Guide/Economia/Consumo-critico/%28desc%29/show